Venendo al drone, al di là degli aspetti puramente tecnici, che ritengo inutili da analizzare in questa sede considerando le molte recensioni che si trovano online, mi limito a riportare il mio pensiero sul quadricottero.
Sono un utilizzatore di droni classici con patente A2 e non ho mai avuto (e tantomeno usato) droni FPV.
Ho comprato l'avata perché è un drone FPV pronto all'uso, non avendo tempo (e voglia) per autocostruirmene uno, impostarne i valori di volo, o anche solo per scegliere e abbinare i componenti (radiocomando, visore, drone...etc...).
DJI ha fatto un lavoro grandioso proprio perché l'AVATA è un drone davvero pronto all'uso: si tira fuori dalla scatola, si attiva il tutto e si è già pronti per svolazzare.
La potenzialità di questo drone è la qualità generale, tipica di DJI, ma anche (e soprattutto) la semplicità d'uso.
Pensando a droni FPV si immagina qualcosa di complicatissimo da pilotare, e così è (soprattutto in modalità acro, cioè manuale), ma l'Avata è un drone che offre diverse modalità di volo, stabilizzate, per cui davvero alla portata di tutti, per poi consentire a chi è più esperto, con il radiocomando classico (non incluso), di poter passare alla modalità manuale e spingere al massimo questo quadricottero che a livello costruttivo e prestazionale è davvero eccellente.
Tornando al punto fortissimo di questo drone, la semplicità d'uso, questa è garantita dal tanto discusso motion controller (unico controller in dotazione).
I piloti FPV, ovviamente, lo vedono come un giocattolo....ma chi invece non ha esperienze di volo in questa modalità, si trova a pilotare già dopo pochi minuti dall'unboxing del drone, riuscendo a realizzare voli e riprese davvero interessanti.
L'Avata non è da considerarsi un semplice drone FPV, ma un cinewhoop finalizzato (anche e soprattutto) alle riprese video in stile cinematografico, non proprio adatto invece al freestyle (ambito in cui gli autocostruiti hanno la meglio, per varie ragioni che non sto qui a riportare, ma facilmente rinvenibili online attraverso i canali dei piloti FPV).
L'essere pronto all'uso è confermato anche dalla cam montata, che è di tutto rispetto e consente di realizzare riprese davvero strepitose, non inducendo quindi a montare action cam sulla struttura per migliorare la qualità dei video acquisiti (cosa invece tipica dei droni squisitamente FPV e dediti al freestyle).
Per quel che riguarda la mia personale esperienza, pur avendo apprezzato questo quadricottero che mi ha permesso di divertirmi parecchio da subito (5 minuti d'orologio dal primo decollo, tempo necessario per capire le gesture del motion controller e del visore) senza aver alcuna esperienza, ho riscontrato degli enormi limiti diciamo logistici legati alle possibilità d'uso e, alla fine, per una questione puramente pratica, hi deciso di renderlo.
Il problema principale è che l'Avata è un drone rumorosissimo (per ovvie ragioni) e molto molto indiscreto: per come vivo io le mie svolazzate, al di là dell'uso che potrei farne in ambienti totalmente isolati in cui mi sarebbe permesso volare senza preoccupazioni, in luoghi pubblici non riuscirei a usarlo serenamente e questo comporterebbe che il drone resterebbe per la maggior parte della sua vita nella borsa.
A mio modesto avviso, l'Avata non è un drone che si tira fuori dalla borsa (in quelle zone pubbliche in cui è consentito farlo) e si fa decollare tranquillamente.
Intanto, la preoccupazione che possa succedere qualcosa è alta, proprio per lo stile di pilotaggio del quadricottero, decisamente accelerato rispetto ad un drone classico, ma anche perché con droni del genere si vola per lo più bassi e vicini ai soggetti (monumenti, edifici, strutture di vario genere..etc...) che si vogliono riprendere.
Quanto appena detto apre le porte ad un'altra questione: la copertura del segnale radio.
Trattandosi di droni che danno il meglio di sé volando basso, la portata radio si riduce notevolmente a poche centinaia di metri e, pur dovendo rimanere in VLOS per l'osservatore (condizione obbligatoria per legge), il rischio di perdere il segnale all'improvviso, ad esempio mentre si sta effettuando una manovra particolare dietro a qualche struttura o ostacolo, è alto, con la conseguenza di possibili crash e danni.
Tra l'altro, se ci si trova in ambienti pubblici, frequentati, è inevitabile attirare l'attenzione di chiunque sia in zona, anche dell'attaccabrighe di turno (circostanza sorvolabile se si è in regola, ma che potrebbe ugualmente generare fastidi).
Insomma, per come vivo io l'uso dei quadricotteri, anche in rapporto al costo di questo AVATA (ripeto, ben congeniato, costruito, funzionale e pratico), in luoghi pubblici non è un drone che si usa serenamente e con discrezione, ed è per questo che l'ho reso.
Tra l'altro, non bisogna ignorare neppure che non è ancora ben chiaro il destino di questo drone da gennaio dell'anno prossimo: che fine farà questo drone in applicazione del regolamento europeo che prevede differenti possibilità di volo (in base alla marcatura dei droni) e restrizioni importanti per quei droni privi di marcatura?
Consiglio assolutamente l'acquisto dell'AVATA però solo avendo considerato questi aspetti, per me cruciali, e possedendo la patente quantomeno A1-A3 (necessaria per legge).
Ancora una volta, brava DJI e...buon volo!